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La Toxoplasmosi in gravidanza

13/07/2018 da notiziesalute

toxoplasmosi-in-gravidanzaLa Toxoplasmosi è senza dubbio una delle più grandi preoccupazioni per una donna in gravidanza. Questa infezione, infatti, può provocare danni seri al feto e portare all’interruzione spontanea della gravidanza. E’ necessario, quindi, sapere cosa è e come poter prevenire il contagio. Del resto si tratta di un’infezione ben più diffusa di quanto si possa pensare. Infatti circa il 60% della popolazione italiana ha avuto la Toxoplasmosi, sia tra gli uomini che tra le donne. Passiamo in rassegna le modalità di contagio, i sintomi ed i rischi della Toxoplasmosi in gravidanza.

Il Toxoplasma Gondii

Responsabile di questa infezione è il Toxoplasma Gondii, un parassita che vive nello stomaco degli animali a sangue caldo. In particolare, come be saprete, questo parassita può trovare nello stomaco dei gatti. Da qua, come facile intuire, le preoccupazioni per coloro che si trovano ad avere un felino in casa. Il parassita, infatti, depone le uova all’interno dello stomaco dell’animale. Le uova vengono successivamente espulse con le feci e, se a contatto con l’essere umano, possono provocare la Toxoplasmosi. Abbiamo parlato di animali a sangue caldo. Il Toxoplasma Gondii, infatti, non vive solo nello stomaco dei gatti ma anche in quello dei ruminanti. Per questo motivo è facile intuire come le uova possano contaminare il terreno e, di conseguenza, le verdure che vi crescono. Da qua la particolare attenzione da prestare alle verdure crude durante tutta la gravidanza.

I sintomi della Toxoplasmosi

L’infezione non fa riscontrare particolari sintomi, o meglio non possono essere associati alla Toxoplasmosi sintomi specifici. Per questo motivo, quindi, chi ha contratto la Toxoplasmosi spesso non sa nemmeno di essere stato infettato. Tra i sintomi che possiamo citare ricordiamo:

  • Stanchezza cronica, che può essere confusa ad esempio con la sensazione di stanchezza che ognuno di noi vive al cambio di stagione. Del resto, inoltre, la stessa gravidanza causa stanchezza maggiore soprattutto nelle prime settimane di sviluppo del feto;
  • Febbre di lieve entità;
  • Linfonodi sul collo ingrossati.

I Rischi per il Bambino

La Toxoplasmosi determina, come abbiamo anticipato, gravi rischi per il feto. Questi sono maggiori nelle prime fasi di sviluppo e tendono a diminuire nei mesi seguenti. Nel corso del primo trimestre contrarre la toxoplasmosi può portare addirittura ad un aborto spontaneo. Nel trimestre successivo, se questo rischio si riduce, può causare seri danni neurologici o problemi di cecità. Soltanto nell’ultimo trimestre i danni sono potenzialmente minori, visto che il feto ha sviluppato una migliore resistenza all’infezione. In ogni caso mai abbassare la guardia.

Le analisi

La donna durante tutta la gravidanza deve eseguire periodicamente il cosiddetto Toxo test. Si tratta di un comune esame del sangue che è finalizzato a riscontrare la presenza di due Immunoglobuline. La prima è la igM che attesta la fase acuta della malattia (o comunque l’infezione in corso). La seconda è la igG che se presente conferma che si è avuto l’infezione in passato ma è stata superata. Ricordiamo che una volta avuta l’infezione non è possibile contrarre la Toxoplasmosi una seconda volta. Le situazioni che possono derivare dal Toxo Test sono di 3 tipi:

  1. igM e igG negativi: non si è mai contratta la toxoplasmosi ma l’infezione non è in corso al momento dell’esame. In questo caso è necessario seguire alcune semplici regole di comportamento (che vedremo poco sotto) per evitare di contrarre l’infezione;
  2. igM e igG positivi: si è contratto la Toxoplasmosi in passato e si è guariti. La condizione migliore per una donna in gravidanza! Potrà, infatti, avere una preoccupazione in meno per lo sviluppo del feto;
  3. igM positivo e igG negativo: purtroppo la patologia è in atto. E’ necessario rivolgersi immediatamente al medico.

Cosa fare quando si contrae la toxoplasmosi

In caso di Toxo Test positivo il medico, a seconda dell’epoca gestazionale, può prescrivere di procedere con una amniocentesi per verificare eventuali danni al feto, tra cui malformazioni. Oltre a questo saranno prescritte ecografie di secondo livello più approfondite per analizzare a fondo la morfologia del feto. Potranno essere prescritte anche terapie farmacologiche. Importante in questi casi è seguire attentamente le indicazioni del proprio medico.

Alcune regole di base

Per evitare di contrarre la toxoplasmosi esistono alcune regole di base. Vediamo quali sono.

  • Evitare carne cruda ed insaccati (gli unici consentiti sono mortadella e prosciutto cotto);
  • Prestare attenzione alla lettiera del gatto. Non dovete buttare il gatto fuori di casa, semplicemente prestare attenzione. Utilizzate guanti per pulire la lettiera o, ancora meglio, fatelo fare ad altri!;
  • Verdure crude da lavare con bicarbonato di sodio o Amuchina;
  • No al pesce crudo, nemmeno se abbattuto (dovrete resistere per qualche mese alla tentazione del Sushi).

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